21.06.2023 Valentina Tamborra

X-H2S x Valentina Tamborra - Sotto le ali dei grifoni

Valentina Tamborra

Valentina Tamborra è nata a Milano nel 1983, dove vive e lavora. Fotografa e giornalista, 
Si occupa principalmente di reportage e di ritratto, amando mescolare narrazione e immagine. Ha collaborato e collabora con alcune fra le principali ONG  e con enti come AMREF, Medici Senza Frontiere,  Albero Della Vita, Emergenza Sorrisi e Croce Rossa Italiana. I suoi progetti sono stati oggetto di mostre a Milano, Roma, Venezia e Napoli.
Ha pubblicato sui principali media nazionali (Corriere della Sera, La Stampa, la Repubblica, Il Messaggero, Il Manifesto, La Lettura, Famiglia Cristiana, Gioia, Inside Over) e ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive (Rai 1, Rai 3, Rai Italia, Sky, Radio 24, Radio Capital e Rai Radio2). 

È docente presso l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano e tiene lezioni e workshop presso lo IED (Istituto europeo di Design) e la Naba (Nuova Accademia di Belle Arti). Nell’aprile 2018, in occasione del Photofestival di Milano, ha vinto il Premio AIF Nuova Fotografia.

Non avevo mai visto un grifone dal vivo e francamente li immaginavo più come creature mitologiche, al pari degli unicorni.

Del resto, è un errore comune se si pensa che sull’enciclopedia Treccani alla voce grifone troviamo: animale alato mitologico e fantastico (detto anche grifo) dalla testa d’uccello e dal corpo di leone.

In Sardegna, vicino a Capo Caccia nella zona del Bosano, questo meraviglioso uccello esiste e resiste.

X-H2S | Il volo di un grifone sul promontorio di Bosa

Il progetto “Life Under Griffon Wings”, finanziato nell’ambito del nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima, ha come obiettivo principale proprio il miglioramento dello stato di conservazione di questo rapace.
In passato, la specie era diffusa su tante zone isolane; purtroppo, oggi in Sardegna l’avvoltoio Grifone si è ridotto a circa 130 individui localizzati nei territori di Bosa e di Alghero, trovandosi in uno stato di conservazione critico. 

X-H2S | Il Dottor Muzzeddu e un suo assistente devono visitare un giovane grifone: convincerlo a farsi visitare non è un’operazione semplice

Per questo progetto ho compreso subito che mi sarebbe servita un’attrezzatura leggera, veloce e performante. Dovetti muovermi fra una clinica veterinaria, quella del Dottor Marco Muzzeddu, e il promontorio del Bosano, raggiungendo altezze elevate e rimanendo ore in appostamento sotto una tenda mimetica per vedere il grifone volare libero in natura. Animali meravigliosi, poetici, con un’apertura alare che arriva a 2,5 metri, sfruttano le correnti e somigliando in lontananza a dei piccoli aeroplani. La forma che assumono volando infatti è estremamente elegante e comprendo in breve quanto l’accezione negativa dell’avvoltoio sia dovuta solamente un preconcetto.

X-H2S | promontorio di Bosa al tramonto

Per questo lavoro, di estrema delicatezza, ho scelto dunque due corpi macchina: FUJIFILM X-H2S, con ottiche XF100-400mmF4.5-5.6 R LM OIS WR e XF150-600mm F5.6-8 R LM OIS WR e la mia fidata X-T4 con ottica XF16-55mmF2.8 R LM WR.

La fotocamera X-H2S mi era stata consigliata da Simone Sbaraglia, anche lui X-photographer, con grande esperienza nella fotografia naturalistica. Mi troverò a utilizzare una caratteristica fondamentale della fotocamera: il riconoscimento automatico di soggetti animali mantenendo il tracking sull’occhio degli uccelli.

Questa funzione si rivelerà fondamentale soprattutto durante l’appostamento sul promontorio bosano. Nonostante la distanza e il movimento degli uccelli, infatti, non avrò problemi a seguirli mantenendo la messa a fuoco. Questa caratteristica della fotocamera mi ha accompagnato durante la realizzazione di questo progetto senza mai deludere le aspettative né sul campo, in natura, né tantomeno in spazi interni.

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X-H2S | Aquila reale: i suoi occhi sono fra i più potenti di tutto il regno animale e la sua vista è dalle 4 alle 8 volte migliore di quella umana.

Nel visitare il centro faunistico diretto dal Dottor Marco Muzzeddu ho infatti utilizzato la fotocamera X-H2S per fotografare un’aquila reale senza infastidirla.
Animale meraviglioso salvato da un fenomeno di elettrocuzione grazie al rapido intervento del veterinario.

Usare un obiettivo importante a mano libera può preoccupare inizialmente, ma grazie alla precisione della fotocamera e al peso contenuto si è rivelata una strada assolutamente percorribile e che mi ha regalato ottimi risultati. Ho scelto così di utilizzare principalmente questo nuovo corpo macchina mentre ho destinato X-T4 ai momenti meno dinamici, come le foto in ambulatorio. Come sempre il sistema X risulta una scelta ottimale per chi si trova a lavorare in condizioni sempre diverse, dovendo muoversi spesso fra location con caratteristiche diversissime fra loro. Come fotoreporter oggi posso dire di aver trovato il mio “sistema del cuore”.

X-H2S | Artiglio di aquila reale: può trasportare fino a 3,5 chilogrammi di cibo volando e immagazzinare fino a un terzo del loro peso corporeo.

Il lavoro presso il Centro Faunistico e l’ambulatorio gestiti dal Dottor Muzzeddu mi ha riservato sorprese inaspettate. Non si è trattato solamente di vedere da vicino esemplari di grifoni giovani pronti per il rilascio in natura, ma anche falchi pellegrini, occhioni, un gufo reale, corvi e tartarughe. Non ultimo un cucciolo di cinghiale salvato da un cacciatore! Si, perché in questa isola straordinaria che mi ha regalato tante emozioni e tante storie negli ultimi due anni, esistono persone visionarie, come Dionigi e Marco e i loro collaboratori, che fanno del loro mestiere un percorso di conoscenza propria e altrui.

X-T4 |Un momento delicato: ci si prepara ad operare un occhione ferito

Il Centro Faunistico non si occupa solamente del recupero della fauna selvatica, ma anche di operazioni di sensibilizzazione nei confronti degli animali e del territorio, incontri nelle scuole, visite guidate al centro stesso, dialoghi con allevatori, cacciatori, persone che vivono il territorio affinché si crei e si mantenga un’armonia fra natura e insediamenti umani. Il Centro Faunistico di Bosa si fa esempio vivo e reale di come – con lo scambio e la conoscenza – si possa sperare davvero in un futuro migliore.

X-H2S | Vanni, guardia forestale e assistente del Dott. Muzzeddu, trasporta l’assolo in un posto progettato dove rilasciarlo

L’intervento portato avanti con il progetto Life Under Griffon Wings è sviluppato dall’Università degli Studi di Sassari in partenariato con il Comune di Bosa, l’Agenzia Forestas e il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, grazie al networking con  La Junta de Andalucia e la Vulture Conservation Foundation, alla collaborazione con gli Assessorati regionali alla Difesa dell’Ambiente, alla Sanità e all’Agricoltura, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, il Parco naturale regionale di Porto Conte, le associazioni Legambiente, Lipu e L’Altra Bosa.

Il lavoro è stato reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission e Regione Autonoma della Sardegna.

Assistente: Michele Piras.