11.11.2020 Massimiliano Angeloni

Massimiliano Angeloni: Ordinary Days

Massimiliano Angeloni

Tutti mi chiamano Max, anche se all’anagrafe i miei genitori mi hanno iscritto con il nome di Massimiliano. Sono un fotografo professionista e direttore della fotografia. Da sempre prediligo la fotografia dove il protagonista è l’elemento “umano”: dal reportage, alla moda, dai fotoromanzi ai matrimoni.
I miei servizi fotografici sono pubblicati da testate italiane ed estere.
Fotografo in esclusiva per la casa di produzione fotoromanzi The Best (Grand Hotel in Italia, Nous Deux in Francia)
Ho curato per la stessa produzione anche la migrazione del processo analogico a quello digitale.
Ho collaborato per circa 10 anni con la rivista Fotografia Reflex scrivendo articoli legati a temi tecnici e alla prova di attrezzatura fotografica e l’illuminotecnica.
L’illuminotecnica, insieme al ritratto ambientato, sono anche le situazioni che prevalentemente affronto nei workshop e nei corsi di fotografia che realizzo, in veste di docente, in tutta Italia.
Dal 2018 docente presso La Placa Accademy.
Nel 2018 ho realizzato e condotto in veste di docente il Primo Corso di Fotografia presso la Legione Scuola Allievi Carabinieri.
Nel 2010 ho fondato Riflessifotografici.com che racchiude in un’unica entità il portale di cultura fotografica, la scuola di fotografia e l’etichetta di produzione cinematografica per la realizzazione e la promozione di film indipendenti.
Sono membro degli X-Photographers Fujifilm sin dalla loro fondazione (2012)
Per la Fujifilm Italia ho collaborato, nella veste di docente, in eventi quali il Photoshow ed eXperience tour.
Per la casa Editrice Reflex ho realizzato un libro della collana La Biblioteca del Fotografo dal titolo: Scrivere con la luce.
In collaborazione con Fujifilm Italia e Gruppo Storico Romano ho realizzato la pubblicazione “tra Fede e Storia” che raccoglie due lavori di ricostruzione storica: le origine del Natale di Roma (DCCC Ab Urbe Condita) e la Via Crucis Cattolica (la Via Dolorosa).
Nel 2016 ho pubblicato “X 5th Annyversary” in occasione della ricorrenza del quinto anno dalla fondazione dei Fujifilm X-Photographers.
Nel 2017 ho realizzato il libro fotografico “La Banda Musicale dei Carabinieri”.
Per questo lavoro mi è stato assegnato il premio internazionale Apoxiomeno – sezione Arte insieme ai premi oscar Helen Mirren e Taylor Hackford.
Nel 2018 la pubblicazione “Angeli e Dei” che descrive l’incontro di una Artista moderna con l’arte classica presente nel Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.
In collaborazione con la Legione Allievi Carabinieri e l’Associazione Nazionale Carabinieri ho realizzato il libro fotografico in stile reportage “Cosa vuoi fare da giovane?” che mette in contrapposizione le bellezze dell’Italia con le discariche in infrazione UE.
In collaborazione con Fujifilm ho partecipato al lavoro Wonder Plaza finalizzato alla stampa e pubblicazione di un libro su 7 delle principali capitali europee.
Con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, ho fondato il gruppo Mt.9913 con la finalità di eseguire una nuova versione della “Vocazione di S. Matteo” del Caravaggio. L’immagine realizzata è stata poi magistralmente dipinta dal Maestro Ippazio Campa ed il quadro è esposto permanentemente all’interno del Duomo di Salerno dove sono conservate le reliquie del Santo.

Roma aprile/maggio 2020 – Covid19 Scatti e pensieri

Fotografie realizzate a Roma dal 5 aprile al 1 Maggio 2020 durante il periodo di lockdown

Un tempo sospeso… improvviso, irreale. Un tempo che si pensava potesse esistere solo nei film dalla sceneggiatura un po’ debole o nella narrativa ai limiti tra delirio e fantascienza.

Ma la razza umana è una specie capace di adattarsi a tutto.
Ed ecco che spazi chiusi diventano pieni e spazi aperti diventano vuoti.
Le case ci accolgono… le piazze sono deserte.
Mi mette un senso di angoscia tutto questo vuoto. Ho difficoltà nello scegliere cosa fotografare e cosa ignorare.
Non è paura per un nemico invisibile, ma piuttosto un forte disagio nel vedere una città che non riconosco più.

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Già… Roma è deserta. Deserta ma non abbandonata. I continui posti di controllo diventano l’occasione per fare quattro chiacchiere con le forze dell’ordine. Si condividono preoccupazioni, speranze e stati d’animo. Percepisco una realtà differente rispetto a quella raccontata da giornali e televisioni. Il popolo rispetta le regole e chi è deputato a far rispettare le regole predilige prevalentemente un approccio calmo, conciliante… umano. C’è la profonda consapevolezza che è una situazione difficile per tutti.

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Difficile anche per i pochi colleghi che incontro. Viene istintivo pensare di continuare quelle rare chiacchierate al bar davanti a un caffè. Ma non si può… non ci sono bar aperti. È tutto chiuso. Così come è chiuso l’accesso a piazza San Pietro anche il venerdì Santo. Immerso nel buio e nel silenzio della notte un piccolo e stanco sant’uomo vestito di bianco abbraccia la croce come per caricare su di se tutto il peso e le angosce di quei giorni. È una sensazione che non sono capace di descrivere. Una sensazione che non scorderò più.

Maggio 2020: Sul finire di un tempo sospeso…

È passato un po’ di tempo e sono sicuro che, indipendentemente da quello che ci riserva il prossimo futuro, i giorni passeranno e le ansie e le incertezze lasceranno il passo nuovamente alle nostre speranze. Quelle saracinesche abbassate si sono rialzate e si rialzeranno sempre. Le chiese vuote sono tornate ad accoglierci e mai smetteranno di farlo. Le piazze ora semi deserte torneranno a colmarsi della gioia di vivere, i monumenti torneranno a condividere la loro bellezza e il colonnato di San Pietro ad abbracciare tutti.
Torneranno quei giorni… ci siamo riusciti in passato e ci riusciremo in futuro.
In questo periodo della nostra vita che appare così insicuro c’è però una certezza… torneremo ancora una volta a rivivere i nostri ordinary days.

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Ottobre 2020: l’incertezza di un tempo… nuovamente sospeso

Sono giorni che ci sembra di aver già vissuto. La differenza è che adesso, rispetto lo scorso marzo, si percepisce a cosa possiamo andare incontro. I media ci raccontano di numeri, difficoltà e futuri scenari. Ma guardando la mia città attraverso una fotocamera io non vedo numeri ma persone, non osservo difficoltà ma consapevole determinazione, e l’unica percezione di futuri scenari riguarda la certezza che prima o poi tutto passerà. Mi torna alla mente il mio primo lavoro realizzato in collaborazione con Fujifilm nel 2012, parlava dei ponti di Roma. Se sappiamo ascoltarli i ponti sanno raccontarci tante cose. Sono dei testimoni che lungo i secoli hanno visto scorrere la vita sopra e sotto le loro arcate. Già… non è un caso dire che di acqua sotto i ponti ne è passata. E se ci potessimo appoggiare tutti quanti sulla balaustra ad osservare lo scorrere pigro del Tevere, un giorno, scorgeremo sul filo della corrente il ritorno dei nostri “ordinary days che porranno fine alla nostra attesa.

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