In una regione complicata del Medio Oriente esiste una storia speciale fatta d’amore, dolcezza e speranza. In Palestina, negli ultimi 7 anni sono nati, in un modo molto particolare, più di 100 bambini. I loro padri sono detenuti nelle carceri israeliane e stanno scontando delle lunghe condanne. Non sono concessi gli incontri coniugali con le mogli, lasciando di fatto poche speranze a questi bambini di essere concepiti.
Invece, grazie all’audacia di tante donne e dei loro amati, e al loro desiderio di genitorialità, sono riusciti a trovare degli escamotage creativi e sempre diversi per poter dare alla luce i propri figli, tramite la fecondazione in vitro. La forza della vita è così grande da riuscire a superare difficoltà apparentemente insormontabili e la condizioni di reclusione in cui si trovano.
La vita e le emozioni di queste famiglie sembrano essere sospese nell’attesa del ritorno a casa dei loro amati. Un’attesa che sembra, in questa complessa condizione geopolitica, essere infinita. I loro sguardi sono pieni di malinconia per tutti gli attimi di vita familiare persi, ma al tempo stesso sono forti e pieni di dignità.
Nonostante tutto riescono ad essere ottimiste per il futuro in un modo quasi incomprensibile per chi non è nato in questi luoghi. Avere un figlio, per tutte queste famiglie e le loro donne, significa inviare un messaggio di positività e speranza tramite il più bel gesto d’amore, quello di mettere al mondo e dare alla luce un figlio.
ANTONIO FACCILONGO
Progetto vincitore World Press Photo Story of the Year e della categoria Long-Term Projects WPP 2021 https://www.worldpressphoto.org/collection/photo/2021/41418/1/Antonio-Faccilongo