14.08.2019

Fotografia di architettura astratta con l'obiettivo XF100-400mmF4.5-5.6

Mi sono interessato per la prima volta all’obiettivo XF100-400mmF4.5-5.6 quando ho avuto un’idea per una serie di fotografie che mi è venuta in mente mentre viaggiavo per la mia città natale: Manchester. C’è molta storia qui ma anche una grande quantità di nuove architetture costruite negli ultimi 10/15 anni.

Per alcuni mesi, ho immaginato una serie di immagini che potevano raffigurare le architetture che attiravano la mia attenzione ogni giorno in città. Volevo esplorare le relazioni tra il vecchio e il nuovo, esaminando più da vicino gli stili e i materiali dei recenti sviluppi. L’XF100-400mm era sicuramente l’obiettivo migliore con cui farlo. Non solo ero interessato a vedere come una lente tipicamente usata per la fotografia sportiva e naturalistica potesse funzionare in una città, ma ero entusiasta della nuova prospettiva che poteva darmi sugli edifici che ho di fronte quotidianamente.

 

Uno dei miei obiettivi Fujifilm preferiti è in realtà l’XF50-140mmF2.8 per la compressione che si ottiene alle lunghezze focali più lunghe. Questo era ciò che volevo sperimentare e con cui volevo giocare utilizzando l’XF100-400mm.

Proprio come quando si riprendono montagne o altri elementi su larga scala, quando un soggetto viene ripreso da molto lontano, si usa un obiettivo più lungo per creare un senso di distanza minore tra primo piano e sfondo. Questa tecnica è stata utilizzata da artisti del calibro di Ansel Adams nella fotografia di paesaggio e mi chiedevo se potesse tradursi anche in fotografia urbana.

Una delle migliori caratteristiche di questo obiettivo è la possibilità di scattare a grande distanza. Quando si riprendono edifici alti, una delle maggiori preoccupazioni è la corretta rappresentazione delle linee verticali. Con un obiettivo lungo come XF100-400mm, puoi scattare da molto lontano e far apparire le cime degli edifici quasi dritte nella fotocamera. Le modifiche alla prospettiva che devono essere fatte in post-produzione sono minime, il che si traduce in una migliore qualità dell’immagine.

I due scatti sottostanti provengono da un edificio che vedo ogni giorno fuori dalla mia finestra, la Torre di Beetham. In precedenza non ero stato in grado di catturarlo da vicino fino alla sua estremità. È ufficialmente l’edificio più alto della città e questo obiettivo mi ha permesso di fotografarne il punto più alto con una minima distorsione prospettica. Non solo questo è un vantaggio tecnico, ma significa poter scattare inserendo nella composizione anche una parte di cielo, il che crea una bella relazione cromatica con l’architettura e dà un piacevole elemento di spazio all’interno del frame.

Questa distanza è diventata sia sfida che divertimento nell’utilizzo di questo obiettivo. Giravo per la città e vedevo una composizione interessante o della bella luce giocare in una scena, ma poi dovevo pensare a dove posizionarmi in città per ottenere quello scatto di forte impatto e la giusta visuale. Spesso devi camminare fino a 5 o 10 minuti dalla scena che vuoi catturare per ottenere un buon punto di osservazione o la distanza necessaria per poter comprimere la scena nello stesso modo in cui l’avevo vista precedentemente nella mia testa.

L’obiettivo ti consente di avvicinarti così tanto da poter astrarre visivamente gli edifici nelle loro forme e nel loro complesso. È stata una gioia giocare con motivi, colori e texture delle architetture grazie all’ampia lunghezza focale. Spesso quando scatto architettura cerco linee, luci, ombre e geometrie visivamente interessanti. L’XF100-400mm è un ottimo obiettivo per trovare questi elementi e creare ritagli di scene davvero inusuali e grafici.

Essendo una lente così grande, non è certamente la più compatta o discreta, tuttavia, è stato comunque fantastico fotografare le persone. Lo scatto a sinistra (in basso) è stato preso dal livello della strada, guardando l’ultimo piano di un grande edificio aziendale a Spinningfields. L’uomo era al telefono e guardava fuori dalla finestra e mi vide in strada con la mia macchina fotografica e il treppiede. Alzai il pollice per vedere se gli stava bene che scattassi la foto ritraendolo e mi fece segno per darmi la sua approvazione. Lo scambio ci ha fatto sorridere entrambi e ho avuto una sua foto di cui sono davvero contento. Adoro il modo in cui i colori dell’edificio e il cielo mattutino si intonano tra loro e la proporzione della figura all’interno della cornice.

L’immagine dell’uomo sul ponte è stata presa in modo più discreto ed è stata scattata da oltre 200 metri di distanza. Mi piace il modo in cui la silhouette dell’uomo si stacca dal cielo estivo serale, esattamente come fa il profilo del ponte; le gambe combaciano persino con le linee della struttura.

In merito a come ho effettivamente utilizzato l’obiettivo; si trattava in gran parte di cercare di ottenere nitidezza in aree così vaste come edifici e paesaggi urbani compressi. Se c’è molta luce solare, puoi semplicemente scattare a mano libera ma il 99% delle volte scattavo da un treppiede. A lunghezze focali così lunghe, qualsiasi piccolo movimento della fotocamera o dell’obiettivo viene rilevato nell’immagine, quindi direi che un treppiede o un monopiede sono essenziali. Questo rallenta il processo, il che è una buona cosa per aiutare la tua composizione.

In genere ho scattato a diaframmi tra f7.1 e f14; diaframmi più chiusi per creare immagini nitide di grandi distese di architetture come la torre Beetham (in basso a destra) e diaframmi più aperti per creare un primo piano più morbido e attirare l’attenzione sull’edificio sullo sfondo (in basso a sinistra).

Mi è davvero piaciuta questa sfida fotografica con l’obiettivo XF100-400mm e il cambiamento di mentalità rispetto al modo in cui di solito mi approccio alla fotografia di architettura. A causa delle dimensioni e del peso dell’obiettivo, non lo porterei con me ad ogni scatto, ma vedo che sento il bisogno di utilizzarlo ogni tanto nel mio flusso di lavoro.

Se fotografi anche animali selvatici o situazioni sportive, potrebbe essere un ottimo investimento. L’obiettivo è nitido ed è una gioia usarlo. Mi ha permesso di avere prospettive sugli edifici intorno a me che sarebbero stati altrimenti possibili solo con droni o elicotteri.