14.10.2021 Valentina Tamborra

Valentina Tamborra: SKREI – IL VIAGGIO

Valentina Tamborra

Valentina Tamborra è nata a Milano nel 1983, dove vive e lavora. Fotografa e giornalista, 
Si occupa principalmente di reportage e di ritratto, amando mescolare narrazione e immagine. Ha collaborato e collabora con alcune fra le principali ONG  e con enti come AMREF, Medici Senza Frontiere,  Albero Della Vita, Emergenza Sorrisi e Croce Rossa Italiana. I suoi progetti sono stati oggetto di mostre a Milano, Roma, Venezia e Napoli.
Ha pubblicato sui principali media nazionali (Corriere della Sera, La Stampa, la Repubblica, Il Messaggero, Il Manifesto, La Lettura, Famiglia Cristiana, Gioia, Inside Over) e ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive (Rai 1, Rai 3, Rai Italia, Sky, Radio 24, Radio Capital e Rai Radio2). 

È docente presso l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano e tiene lezioni e workshop presso lo IED (Istituto europeo di Design) e la Naba (Nuova Accademia di Belle Arti). Nell’aprile 2018, in occasione del Photofestival di Milano, ha vinto il Premio AIF Nuova Fotografia.

Una storia fra Italia e Norvegia

Quando inizio un progetto mi piace sempre studiare a lungo la storia dei luoghi che visiterò e delle persone che li hanno abitati.

Dal passato, dalla memoria storica, traggo dunque ispirazione. Ed ecco dunque la genesi del titolo “skrei il viaggio”

 “å skrida “in antica lingua vichinga significa “viaggiare, migrare, muoversi in avanti”: da questa espressione deriva il termine skrei.

Da qui, da questa riflessione sul movimento, sul viaggio come scoperta, nasce un progetto durato 2 anni.

Un lavoro che mi ha vista viaggiare fra Roma, Venezia, lo Stato Vaticano e le isole Lofoten alla scoperta di un mondo affascinante e ricco di storia: quello dei pescatori.

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Ad accompagnarmi, una GFX 50R e la mia fidata X-T3. Con entrambe le macchine ho potuto realizzare fotografie che, una volta stampate, hanno retto benissimo persino lo straordinario formato di 3×2 mt. Fondamentale anche la resistenza del corpo macchina e delle ottiche: il clima estremo del Nord non perdona, eppure non hanno mai perso un colpo. Batterie resistenti anche a basse temperature (con l’accortezza di tenere quelle di scorta sempre a contatto con il corpo per mantenere una buona temperatura).

Il punto di partenza di questo lavoro è stato un diario del quindicesimo secolo custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana, primo “reportage di viaggio” dedicato alla Norvegia del Nord, che ci svela la vita dei pescatori in quella remota porzione di mondo. A scriverlo di suo pugno è Pietro Querini, nobiluomo e mercante veneziano, naufragato insieme al suo equipaggio sulle coste delle allora sconosciute isole Lofoten nel 1432. 

Da questa sventura ha inizio il legame indissolubile che lega l’Italia alla Norvegia: un evento terribile diventato opportunità e occasione di incontro.

L’arrivo dello stoccafisso in Italia infatti, lo dobbiamo proprio a Pietro Querini che lo porterà con se a Venezia quando rientrerà dalle isole Lofoten, più nello specifico da Røst, l’isola più a nord della contea di Nordland.

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Memoria storica a parte però, scopro grazie a questo lavoro una comunità coesa e coraggiosa: pescatori capaci di uscire in mare anche con 12 metri d’onda, che passano notti intere a ritirare le reti e che hanno imparato a parlare sempre a voce alta, per farsi sentire oltre la tempesta artica.

Ma anche i pescivendoli di Venezia e il mercato Ittico che è cuore pulsante della città. Qui ho incontrato persone come Andrea Vio: un uomo che al Mercato Ittico ha dedicato la sua vita (sono infatti 40 anni che ci lavora) e che ancora si emoziona per l’alba che sorge e che si intravede fra le tende purpuree del mercato.

E poi la Biblioteca Apostolica Vaticana: luogo ricco di fascino, inaccessibile ai più ma che mi è stato consentito (e per questo sarò sempre grata) di vedere e visitare. Qui ho conosciuto la Dottoressa Luigina Orlandi, vero “archivio vivente” di un sapere infinito.

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“Skrei – il viaggio” è infatti prima di tutto la storia di un’amicizia: quella fra uomini – quella fra mondi.

Oltre il Circolo Polare Artico per arrivare sino in Italia. Come ogni mio lavoro, Skrei – Il viaggio mi restituisce rapporti umani, incontri, sorrisi destinati a durare.

La fotografia è – in buona sostanza – il mio modo di fare “amicizia con il mondo”.

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