10.04.2020 FUJIFILM

Raccontiamo X-T4 - ETERNA Bleach Bypass

La filosofia di Fujifilm in merito alla riproduzione del colore e al design delle immagini si palesa nell’esclusiva funzione “Simulazione Pellicola”. Nel costante impegno di ricerca e sviluppo in ambito di qualità e colore delle immagini, Fujifilm propone sempre nuove opzioni di riproduzione del colore ormai ininterrottamente dal 2003, quando, quello che sarebbe poi diventato il prototipo di Simulazione Pellicola, è stato introdotto come “F-Simulation” nella fotocamera FinePix F700. Questo senso di ricercatezza è radicato nella filosofia di Fujifilm e non è mai mutato nel corso degli anni, indipendentemente dal fatto che ci si concentri su fotocamere digitali oppure a pellicola.

Non c’è dubbio che Fujifilm sia da sempre impegnata nello sviluppo e nella proposta di nuove opzioni di riproduzione del colore. “ACROS” è stata introdotta per la prima volta con X-Pro2, “ETERNA” con X-H1 e “Classic Neg.” con X-Pro3: non ci sono dubbi sul fatto che gli sviluppatori abbiano ben chiaro il carattere individuale, l’anima, di ogni fotocamera.

Ora descriviamo “ETERNA Bleach Bypass”. Fino ad ora, le Simulazioni Pellicola sono state pensate in una matrice con “PROVIA” al centro. L’unica eccezione era “ETERNA”, che dai soliti parametri di Simulazione Pellicola applicati alla fotografia si trova completamente al di fuori della matrice, con saturazione e contrasto così bassi da sembrare quasi inadeguati. Questo, tuttavia, è l’effetto ricercato dai progettisti, per una particolare applicazione: aumentare la perfezione dell’immagine mantenendo saturazione e toni al minimo necessario per comunicare il movimento nato dallo scorrere del tempo e dai suoni associati al soggetto e all’ambiente circostante.
Per ulteriori informazioni su “ETERNA”, puoi leggere “Raccontiamo X-H1: Racconto 4 ― ETERNA”.

Tuttavia, non si può dire che “ETERNA” abbia la gamma espressiva completa per soddisfare ogni esigenza, ed è per questo motivo che è stata creata “ETERNA Bleach Bypass”. Il lato sinistro della matrice deve essere notevolmente ampliato se cerchiamo di spingere i confini di ciò che l’espressione cinematografica può raggiungere. “ETERNA”, che dapprima sembrava un valore anomalo, ora si può invece dire che serve da ingresso per nuove forme di espressione. Nell’illustrazione seguente, l’asse della matrice di imaging va oltre la zona fotografica; se ora consideriamo “ETERNA” come il centro, vediamo la necessità di un’opzione che riduca ancora di più la saturazione mentre si restringe la gamma dinamica, equivalente alla posizione di “Classic Chrome” sulla matrice di imaging standard: in altre parole, la necessità è quella di avere un’opzione che offra immagini dure e serie che, nonostante siano a colori, possano assomigliare a fotografie in bianco e nero.

Nel mondo dell’imaging, questa forma di espressione è stata spesso utilizzata con alcuni soggetti, fin dall’era della pellicola. Un “bleach bypass” bypassa la fase di rimozione (“sbiancamento”) dell’alogenuro d’argento durante lo sviluppo, producendo l’effetto che questa nuova opzione di simulazione pellicola è progettata per emulare. Noi di Fujifilm conosciamo questa tecnica da diverso tempo e ci abbiamo lavorato per poterla riprodurre e condividere nel nostro ultimo progetto di imaging, per un utilizzo prevalente cinematografico.

Questo è ciò che facciamo da sempre, e gli effetti non sono mai gli stessi anche se basati su misurazioni della pellicola reale. Le immagini nei film passano attraverso un proiettore e vengono proiettate su uno schermo, mentre le immagini digitali vengono visualizzate sul monitor di un computer o sulla televisione. Presentare un design dell’immagine che compensi queste differenze nell’ambiente di visualizzazione, per gli ingegneri è un’occasione importante per mostrare le loro abilità. Il loro obiettivo non è riprodurre i colori esatti della pellicola originale, ma riprodurre la sensazione creata guardando un film al cinema.