1. Introduzione
2. Modalità di Lavoro
3. Pianificazione
4. Scouting e Realizzazione
5. Attrezzatura
6. Post-Produzione
7. Conclusione
Introduzione
Questo progetto nasce in Italia nel periodo Covid, ed è frutto dello stato d’animo indotto da questa esperienza, difficile per tutti noi da un punto di vista umano prima ancora che fisico ed economico. Nella mia vita “pre-covid” ho viaggiato più o meno ininterrottamente per oltre quindici anni. Al mio fascino per il viaggio e l’avventura ho allineato la mia passione fotografica, realizzando reportage nei luoghi più sperduti e volando da un angolo all’altro del globo anche 10-12 volte l’anno. Improvvisamente, mi sono ritrovato bloccato a casa. Inizialmente mi ha fatto piacere potermi dedicare alla post-produzione di scatti relegati nei miei hard disk per mancanza di tempo, poter realizzare i miei videocorsi e lezioni online ma piano piano la mancanza dell’avventura ha iniziato a farsi sentire, insieme alla nostalgia per un vero progetto fotografico. Per molti anni non ho fotografato in Italia. Non per una scelta di tipo snob, piuttosto perché viaggiando moltissimo ero costretto a dedicare il tempo che passavo in Italia ad altro (scrittura dei reportage, post-produzione delle immagini, pianificazione dei viaggi successivi ecc).
Dopo un iniziale disorientamento ho quindi deciso di guardarmi intorno. Ne sono nati una serie di progetti fotografici, di cui Blue Hour è un esempio, che mi hanno fornito nuovi stimoli, prospettive fotografiche insperate e, soprattutto, mi hanno mantenuto attivo e creativo in un momento in cui la distanza sociale, l’assenza di stimoli e la mancanza di motivazioni avrebbero potuto farmi scivolare nell’apatia e nella depressione. Approfittando dei pochi spostamenti consentiti ho iniziato a lavorare su progetti fotografici nella mia città, Roma, ed in centro Italia. Blue Hour è un ritratto di alcuni dei miei luoghi preferiti del centro Italia, ritratti nel momento di passaggio dal giorno alla notte, in un’atmosfera eterea e rarefatta, la cui solitudine ed il cui silenzio ben si intonavano alla solitudine ed al silenzio interiore di quel periodo.
Modalità di Lavoro
In questo progetto ho impiegato la modalità di lavoro affinata nel corso degli anni nella fotografia di paesaggio (urbano o naturale). Da molto tempo mi sono reso conto che un approccio “mordi e fuggi” alla fotografia non fa per me. Non sono mai stato interessato a “cogliere l’attimo” ed ho sempre vissuto una foto improvvisata con disagio: se imperfetta mi rimaneva la sensazione che fosse per colpa di impreparazione da parte mia, e se pure la foto fosse riuscita mi sembrava casuale e immeritata. Con il tempo ho quindi sviluppato una tecnica che privilegia gli aspetti che mi stanno più a cuore: la pianificazione e la post-produzione. Come risultato, il mio metodo di lavoro nella fotografia di paesaggio è diametralmente opposto a quello che utilizzo nella fotografia di wildlife, in cui pianificazione e post-produzione occupano un ruolo minore mentre diventa prevalente l’interazione con il soggetto.
Civitella del Lago – Umbria
Genazzano – Lazio
Pianificazione
La pianificazione dello scatto paesaggistico riveste per me un’importanza capitale. L’immagine nasce nella mia mente in base allo studio della location, condotto con gli strumenti disponibili sul web. Il primo approccio alla pianificazione consiste sempre nel cercare immagini su Google, Instagram, 500px e altri social, per farmi un’idea della location e delle possibilità fotografiche. Vedere le immagini realizzate in quel luogo, anche se si tratta normalmente di selfie e non di immagini artistiche, mi aiuta a capire la location e le sue potenzialità. Lo studio prosegue poi su Google Maps e Google Earth, su cui passo interminabili ore “volando” sull’area e visualizzandola in modalità tridimensionale, cercando di farmi un’idea sempre più precisa della geografia, dei possibili ostacoli, della direzione della luce, delle ombre dovute alle montagne e dei possibili luoghi da cui effettuare lo scatto. Una volta individuati i possibili luoghi da cui scattare, salvo le relative coordinate gps e passo alla fase successiva della pianificazione: Photopills. Photopills è un’app che consente di pianificare uno scatto, pre visualizzando la direzione di alba e tramonto, gli orari dei crepuscoli civile, nautico e astronomico, gli orari dell’alba e tramonto lunare, la lunghezza focale necessaria per una determinata inquadratura e molte altre cose. Si tratta di uno strumento fondamentale per il fotografo paesaggista, che consente di finalizzare la pianificazione determinando il giorno e l’ora migliori in cui realizzare la nostra immagine.
S.Severa – Lazio
Pittaine_Sardegna
Scouting e Realizzazione
Alla pianificazione, svolta a casa, segue finalmente lo scouting, ovvero l’analisi sul campo. Se si tratta di location vicine e facilmente raggiungibili questo può essere oggetto di una fase separata, più spesso si svolge lo stesso giorno della realizzazione dello scatto. Per avere tempo a sufficienza normalmente mi trovo sul luogo anche 7-8 ore prima. Ovvero, se ho pianificato uno scatto al tramonto, diciamo intorno alle 20, cerco di trovarmi sul luogo in tarda mattinata. Ciò mi dà il tempo necessario per andare a visitare di persona le location identificate in studio, i cui punti gps sono stati salvati. Per ogni location cerco di valutare sul campo la reale potenzialità, con l’ausilio anche di app specifiche per la “simulazione” delle varie lunghezze focali sulle diverse fotocamere. L’analisi delle location può richiedere molte ore, al termine delle quali decido esattamente da dove realizzare lo scatto, con quale inquadratura e quale lunghezza focale. Per motivi che saranno chiari tra poco pianifico normalmente due o tre scatti con lunghezze focali diverse dalla stessa location.
La fase di realizzazione vera e propria è molto semplice e necessita di interazione minima con la fotocamera. Avendo precedentemente deciso composizione e lunghezza focale non devo far altro che impostare la fotocamera e lasciare che scatti. Il mio metodo di lavoro prevede che non si possa mai cambiare inquadratura durante la sessione fotografica, ovvero una volta scelta la composizione questa è immutabile. Il motivo è che è mia intenzione catturare tutte le variazioni di luce sul paesaggio, per poi scegliere in post-produzione gli istanti migliori da fondere insieme. Se spostassi le fotocamere sarebbe impossibile poi fondere gli scatti in modo naturale.
Todi – Umbria
Soriano – Lazio
Tuttavia, talvolta è impossibile prevedere in anticipo quale inquadratura sarà più efficace: se, ad esempio, dovesse realizzarsi un tramonto spettacolare e colorato potrebbe essere preferibile una inquadratura che lasciasse più spazio al cielo. Se, viceversa, il tramonto dovesse risultare insignificante allora magari sarebbe preferibile una composizione più stretta. Nel dubbio utilizzo 2-3 fotocamere in parallelo, con diverse inquadrature, per poter poi scegliere in fase di editing quella più efficace. La fase di realizzazione consiste dunque semplicemente nel posizionare le fotocamere sulle inquadrature scelte, impostare la priorità di diaframmi, con iso al minimo. Scegliere il diaframma ottimale tenendo conto di nitidezza, diffrazione e profondità di campo e attivare un intervallometro che faccia scattare le macchine ogni 3 o 5 minuti. Per essere certo di catturare l’intera gamma dinamica della scena, pur nei cambiamenti drastici di luce che intercorrono da prima del tramonto alla notte, imposto un bracketing da 5 stop, di modo che le macchine realizzino automaticamente 5 scatti separati da uno stop ad ogni attivazione dell’intervallometro.
A questo punto non mi resta che lasciare che le macchine facciano il loro lavoro, godendomi il tramonto con un bel bicchiere di vino.
Toscana
Toscana
Attrezzatura
Utilizzo attrezzatura Fujifilm, sia Serie X che GFX. Per questo progetto ho utilizzato Fujifilm X-T3, X-T4, GFX100S e GFX50R. Le lunghezze focali che utilizzo sulla Serie X vanno da 10 a 200mm. I miei obiettivi preferiti sono l’XF10-24mm, XF18-55mm e XF55-200mm per la loro compattezza, versatilità ed alta qualità ottica. Sulla serie GFX utilizzo invece prevalentemente il GF23mm, il GF32-64mm e il GF100-200mm. Oltre a fotocamere e ottiche è fondamentale un treppiedi di ottima qualità. Per poter realizzare diversi scatti contemporaneamente utilizzo più treppiedi oppure un treppiedi sul quale monto una staffa alla quale si possono agganciare due teste, in modo da poter posizionare due fotocamere sullo stesso supporto.
Post-Produzione
La fase di selezione e post-produzione è fondamentale, ed è quella in cui si “compone” l’immagine che si è previsualizzata. Dopo aver importato in Lightroom le immagini, le suddivido per fotocamera e procedo a scegliere l’inquadratura più efficace tra quelle realizzate. Successivamente creo delle pile, raggruppando tutte le immagini relative alla stessa sequenza di bracketing, allo scopo di “ripulire” la libreria e rendere più facile la selezione. È ora il momento di scorrere le immagini alla ricerca del miglior primo piano, da abbinare al miglior cielo. Normalmente non tutti gli elementi sono al massimo livello di splendore nello stesso momento. Ad esempio, in uno scatto dell’ora blu con luci artificiali è assai probabile che il cielo sia migliore qualche minuto prima o dopo il tramonto, mentre magari il primo piano risulterebbe già troppo buio e necessiterebbe uno scatto di qualche minuto prima. Infine, le luci artificiali diventeranno visibili solo più tardi, quando cielo e primo piano saranno ormai irreparabilmente sottoesposti. Questo significa che, in un esempio di questo tipo, sarebbe necessario comporre l’immagine finale a partire da 3 immagini dfferenti: una per il primo piano, una per il cielo e una per le luci artificiali. Analogamente uno scatto che volesse includere le stelle, visibili nel tardo crespuscolo astronomico, necessiterebbe di un’ulteriore immagine dedicata. Effettuata la selezione degli scatti da fondere insieme si passa alla post-produzione vera a e propria, che prevede lo sviluppo del raw in Lightroom e la finalizzazione dell’immagine, con la fusione dei vari livelli, in Photoshop con l’utilizzo di strumenti avanzati quali maschere di luminosità, selezioni e quant’altro. Come disse Ansel Adams “il negativo è la partitura ma la stampa è la sua interpretazione”. Mai quanto in questo tipo di fotografia di paesaggio questa massima risulta veritiera, giacché è nello studio di post-produzione che creiamo la nostra immagine, portandola alla luce un pezzo alla volta.
Tolfa – Lazio
Tolfa – Lazio
Conclusione
È molto importante per me dare una finalizzazione al mio lavoro, nella forma di un reportage o comunque di un racconto fotografico. Ogni progetto nasce per essere condiviso con il pubblico, come articolo su rivista oppure libro oppure blog. Non esiste per me fotografia senza condivisione. È dunque fondamentale organizzare le immagini realizzate nella forma di un racconto fotografico, che ha un proprio sviluppo, ritmo e coerenza. Questo lavoro nasce prima dello scatto, già nella fase di pianificazione, ma è dopo la post-produzione che viene finalizzato in una sequenza di immagini con la struttura narrativa prevista. Questo progetto non fa differenza.
Blue Hour mi ha regalato momenti intensi sul campo, assistendo a tramonti o albe spettacolari. Mi ha anche fornito motivazione e focus in un momento importante, difficile e di passaggio. Spero con questo lavoro di aver restituito un po’ della bellezza dei nostri luoghi e un po’ dell’atmosfera magica che si respira tra il giorno e la notte. Per quanto mi riguarda è un lavoro al quale sono grato ed al quale guarderò con affetto negli anni a venire.