02.08.2019 Massimiliano Angeloni

Max Angeloni: Banda Musicale dell’arma dei Carabinieri

Massimiliano Angeloni

Tutti mi chiamano Max, anche se all’anagrafe i miei genitori mi hanno iscritto con il nome di Massimiliano. Sono un fotografo professionista e direttore della fotografia. Da sempre prediligo la fotografia dove il protagonista è l’elemento “umano”: dal reportage, alla moda, dai fotoromanzi ai matrimoni.
I miei servizi fotografici sono pubblicati da testate italiane ed estere.
Fotografo in esclusiva per la casa di produzione fotoromanzi The Best (Grand Hotel in Italia, Nous Deux in Francia)
Ho curato per la stessa produzione anche la migrazione del processo analogico a quello digitale.
Ho collaborato per circa 10 anni con la rivista Fotografia Reflex scrivendo articoli legati a temi tecnici e alla prova di attrezzatura fotografica e l’illuminotecnica.
L’illuminotecnica, insieme al ritratto ambientato, sono anche le situazioni che prevalentemente affronto nei workshop e nei corsi di fotografia che realizzo, in veste di docente, in tutta Italia.
Dal 2018 docente presso La Placa Accademy.
Nel 2018 ho realizzato e condotto in veste di docente il Primo Corso di Fotografia presso la Legione Scuola Allievi Carabinieri.
Nel 2010 ho fondato Riflessifotografici.com che racchiude in un’unica entità il portale di cultura fotografica, la scuola di fotografia e l’etichetta di produzione cinematografica per la realizzazione e la promozione di film indipendenti.
Sono membro degli X-Photographers Fujifilm sin dalla loro fondazione (2012)
Per la Fujifilm Italia ho collaborato, nella veste di docente, in eventi quali il Photoshow ed eXperience tour.
Per la casa Editrice Reflex ho realizzato un libro della collana La Biblioteca del Fotografo dal titolo: Scrivere con la luce.
In collaborazione con Fujifilm Italia e Gruppo Storico Romano ho realizzato la pubblicazione “tra Fede e Storia” che raccoglie due lavori di ricostruzione storica: le origine del Natale di Roma (DCCC Ab Urbe Condita) e la Via Crucis Cattolica (la Via Dolorosa).
Nel 2016 ho pubblicato “X 5th Annyversary” in occasione della ricorrenza del quinto anno dalla fondazione dei Fujifilm X-Photographers.
Nel 2017 ho realizzato il libro fotografico “La Banda Musicale dei Carabinieri”.
Per questo lavoro mi è stato assegnato il premio internazionale Apoxiomeno – sezione Arte insieme ai premi oscar Helen Mirren e Taylor Hackford.
Nel 2018 la pubblicazione “Angeli e Dei” che descrive l’incontro di una Artista moderna con l’arte classica presente nel Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.
In collaborazione con la Legione Allievi Carabinieri e l’Associazione Nazionale Carabinieri ho realizzato il libro fotografico in stile reportage “Cosa vuoi fare da giovane?” che mette in contrapposizione le bellezze dell’Italia con le discariche in infrazione UE.
In collaborazione con Fujifilm ho partecipato al lavoro Wonder Plaza finalizzato alla stampa e pubblicazione di un libro su 7 delle principali capitali europee.
Con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, ho fondato il gruppo Mt.9913 con la finalità di eseguire una nuova versione della “Vocazione di S. Matteo” del Caravaggio. L’immagine realizzata è stata poi magistralmente dipinta dal Maestro Ippazio Campa ed il quadro è esposto permanentemente all’interno del Duomo di Salerno dove sono conservate le reliquie del Santo.

Questa Storia Ha Inizio Un Novembre Di Tanti Anni Fa, Quando, Un Ragazzino Fresco Di Diploma Delle Scuole Superiori, Indossò Per La Prima Volta La Divisa Di Allievo Carabiniere Ausiliario.

Di Quell’esperienza Rimangono Tanti Ricordi. Ma Uno In Particolare, Legato Al Discorso Tenuto Da Un Ufficiale Al Momento Del Congedo, Rimane Impresso:

“Chi Ha Indossato Questa Divisa, Anche Per Un Breve Periodo, Rimane Carabinieri Per Sempre E, Un Giorno, La Vita, Farà Incrociare Nuovamente Le Nostre Strade”.

Al Momento Sembravano Solo Parole Di Circostanza… Passano Gli Anni… Trenta Per L’esattezza.

Gli Scatti Si Inseguono Uno Dopo L’altro… Alle Spalle La Banda Dei Carabinieri Suona In Sala Prove Un Pezzo Jazz Del Maestro Gianluigi Trovesi.

Ritornano In Mente Quelle Parole…”La Vita, Farà Incrociare Nuovamente Le Nostre Strade”.

Mai Avrei Immaginato Che Le Strade Si Fossero Date Appuntamento Per Regalarmi Il Più Bel Momento Professionale Della Mia Vita.

Continuo A Fotografare…La Banda Suona Ancora… E Io Non Riesco A Smettere Di Sorridere.

 Max Angeloni

Sul Campo

In questi mesi in tanti mi hanno chiesto quale fosse, in termini di resa globale, la differenza tra una Full Frame ad alta risoluzione e il large format di Fujifilm.
In effetti le differenza ci sono, ma è difficile condensarla in poche righe scritte.
Partiamo da una premessa. Indipendentemente dal formato del sensore, per trarre beneficio dalle alte risoluzioni, siamo obbligati a scattare a basse sensibilità e ottima luce per riuscire a sfruttare pienamente tutte le informazioni che questa tipologia di macchina fotografica è in grado di offrire.

Proprio per questi motivi ho deciso di utilizzarla per realizzare il “posato” del lavoro sulla Banda Musicale dell’Arma dei carabinieri. Un sistema medio formato, unito ad ottiche di ultima generazione permette di sfruttare pienamente tutte le possibilità offerte dall’alta risoluzione, dall’ampia gamma dinamica e dalla massima gradualità dei passaggi tonali. Tutte caratteristiche perfette per non perdere nemmeno un dettaglio della scura divisa storica dei musicisti fotografati su sfondo nero.

In realtà non c’era nessuno sfondo nero. Le sessione di scatto sono state realizzate all’interno della sala prova della Banda in pieno giorno. Per ottenere il fondo scuro Ho dovuto sottoesporre fortemente la luce ambiente e determinare l’illuminazione dei musicisti attraverso la regolazione dell’unico flash utilizzato.

Considerando che il sincroflash imponeva 1/125 come tempo massimo di scatto, ho dovuto chiudere il diaframma fino a f/18 per ottenere il risultato desiderato.

Proprio la possibilità di scattare con diaframmi molto chiusi, senza una apprezzabile perdita di qualità globale dell’immagine è un altro vantaggio offerto da questa Macchina fotografica.

Infatti il large format di Fujifilm in accoppiata alle ottiche Fujinon non soffre del fenomeno della difrazione (decadimento della qualità di immagine scattando con diaframmi molto chiusi) almeno fino a f/22.

Quindi…  GFX 50s è una macchina fotografica prettamente da studio? Si..no…forse…non lo so. Anch’io ho cercato di capirlo appena ne ho preso possesso.

In fondo, le dimensioni del sistema sovrapponibili a quelle di una reflex di fascia alta, rendono la GFX un medio formato “da passeggio”.