06.09.2019 Elena Givone

Elena Givone: Profumo di Vita #neldirittodelbambino

Elena Givone

Elena Givone, classe 1979, vive tra l’Italia e Sri Lanka, dove  sta realizzando il suo sogno di aprire una scuola di fotografia. Nel 2006 si diploma allo IED di Torino e subito vince il premio “Attenzione nuovo talento fotografico FNAC” con il progetto Pazi-Mine Sarajevo 2006, in cui ritrae i  ragazzi nati alla fine della guerra della ex Jugoslavia.  Nel 2008 vola in Brasile dove, nella favelas di Florianopolis, inizia il progetto Flyng Away   che  porterà avanti anche in due carceri minorili di Salvador de Bahia: servendosi di un “magico” tappeto giallo, chiede ai bambini di chiudere gli occhi e volare con le ali della fantasia in un luogo felice. Da allora, spesso grazie al sostegno di varie organizzazioni no-profit, ha realizzato numerosi progetti fotografici in varie parti del mondo. I suoi lavori sono stati esposti in  musei prestigiosi (come il Fotomuseum di Winterthur in Svizzera) e fanno parte di collezioni di alto livello,  come quella di Donata Pizzi esposta in Triennale nella mostra L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015", a cura di Raffaella Perna, Milano, 2016. Collabora con riviste nazionali ed internazionali. E’ rappresentata dall’Agenzia Contrasto e ha di recente pubblicato il libro Dreams from my Magic Lamp (vincitore del photobook 2015 emuse) dove raccoglie più di cento sogni presso la scuola di fotografia one world foundation, a Ahungalla, nell’isola di Sri Lanka.

FUJIFILM GFX 50S PER CATTURARE L’ARTE DELLA LEGGEREZZA

Anche quest’anno per rappresentare l’arte della leggerezza, l’X-Photographer Elena Givone ha scelto di utilizzare GFX 50S.

Giunto alla sua seconda edizione, il progetto “Profumo di Vita #neldirittodelbambino”, vede coinvolti i neonati come rappresentazione dell’essenza e della poesia della vita, che va protetta, rispettata, amata.
Questo è l’obiettivo del progetto fotografico realizzato da Elena Givone, dando vita ad una mostra ed un’ installazione multisensoriale, curata da Roberta Di Chiara, che vede protagoniste le imma-gini ed un cortometraggio, da un racconto di Katia Ferraguzzi, con la regia di Elena Ruzza e Mat-teo Cantamessa.

Da un’idea di Legal@rte, Profumo di Vita #neldirittodelbambino, nasce per suscitare un momento di approfondimento, rispetto al fenomeno sommerso della “violenza assistita” in famiglia da parte dei minori, al fine di far comprendere le conseguenze che si riscontrano nei bambini che ne sono inermi spettatori.

Anche quest’anno le immagini sono le protagoniste di un calendario per il 2019, uno stru-mento che vuole entrare nelle case attraverso immagini di dolcezza e cura, divulgando consapevolezza ed informazione.

Le immagini realizzate presso l’ospedale di Ciriè (in provincia di Torino), vedono come pro-tagonisti neonati provenienti da diverse aree geografiche e culturali, nell’intento di cogliere l’essenza della vita: la fragilità di un infante, le mani dei genitori che lo hanno messo al mondo e lo proteggeranno aiutandolo a crescere lungo il proprio cammino.

L’iniziativa nasce per celebrare la “giornata mondiale dei diritti del fanciullo”, che si tiene il 20
novembre, con l’obbiettivo di evolversi in un progetto su scala nazionale ed internazionale, diffondendo cultura ed informazione, creando prevenzione e consapevolezza.

“L’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita.”
Lya Luft

<< Per questo progetto ho scelto sin dall’inizio di lavorare con Fujifilm GFX 50S poiché è una “grande mirrorless” riuscendo a trasmettere leggerezza ed estrema precisione, caratteristiche che si fondono perfettamente con gli intenti progettuali. Da sempre nei progetti artistici prediligo il medio o il grande formato, per questo scegliere GFX 50S è stata una decisione così naturale. Sono abituata a ricercare il meglio in termini di qualità e dettaglio, cercando al contempo un ingombro contenuto, rimanendo il più possibile agile. In passato, per la mia ricerca artistica, ero abituata a lavorare con fotocamere analogiche di medio e grande formato; la tecnologia si è evoluta, provando le fotocamere Fujifilm Serie X e sono rima-sta sedotta sin dal principio. Pratiche, leggere, qualità eccellenti che si uniscono ad un’estetica ac-cattivante e ad un irresistibile fascino retrò (adoro indossarle!).

Utilizzando GFX 50S ho riscoperto la portabilità di un mirrorless e la resa eccelsa del medio for-mato. La qualità dei suoi obiettivi è indiscutibile. La resa superiore del sensore, la sfocatura poeti-ca e la meravigliosa gamma dinamica, vengono messi in risalto al meglio attraverso la produzione di stampe di grandi dimensioni, esaltando con assoluta soddisfazione le caratteristiche delle mi-gliori carta fine-art in commercio.

Lavorare con le fotocamere Fujifilm mi ha consentito di ottenere sempre i risultati attesi; quando ho iniziato ad utilizzare assieme al corpo GFX 50S, le ottiche GF32-64mm F4 R LM WR e GF63mm F2.8 R WR, ho scoperto un mondo di dettagli e colori inaspettati.

La morbidezza dell’effetto bokeh pittorico è perfetta per la fotografia newborn: i dettagli sui picco-li modelli appena nati sono quasi impensabili. Si ha l’opportunità di apprezzare finezze che non erano visibili a prima vista.

Questo progetto ha richiesto di allestire un piccolo studio fotografico in ospedale, creato apposi-tamente per accogliere creature di poche ore di vita.
Fotografare a una temperatura costante di 28 gradi, in un ambiente contenuto, in un luogo dove la routine non contempla certe dinamiche, creare una connessione forte ed autentica con i genitori, vivere emozioni sempre diverse ed irripetibili, questo è un privilegio che si rinnova ad ogni occa-sione.

Realizzare immagini newborn di livello presuppone la pianificazione di molteplici dinamiche, la sicurezza del bambino è la prima e più importante.
Il dialogo sincero con i genitori è fondamentale, specialmente quando sono ancora in ospedale è necessario da subito trasmettere professionalità e competenza.
Le mamme, hanno bisogno di conoscere esattamente cosa accadrà per essere in grado di fidarsi, di emozionarsi, soprattutto in un momento così delicato e fragile.
Infondere tranquillità e consapevolezza nella gestione del bambino è indispensabile.
I genitori ricorderanno sempre la cura e l’amore che hai dato ai loro figli in quel momento speciale ed unico.
I bambini sono soggetti bellissimi che tuttavia presentano una gestione impegnativa ed articolata del flusso di lavoro.
Specializzarsi in “fotografia newborn” prima di affrontare consapevolmente la sessione, presuppo-ne ulteriore studio ed impegno rispetto ad una solida competenza fotografica, che deve esser sfon-do e solida base di qualunque crescita successiva.

L’incanto dei momenti vissuti durante lo shooting non si esaurisce con il tempo: c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare!

Durante questo progetto le sfide non sono mancate: alcuni giorni si gestiscono sino a 7 bambini di appena 24/48 ore, vi assicuro che è moltissimo!
A volte i genitori, inquieti e stressati nelle ore successive alla nascita, necessitano di essere messi a proprio agio, instaurare un’atmosfera di serenità, controllare tutti i dettagli prima di iniziare.
Dopo la spiegazione della posa ai genitori, si crea un contesto confortevole indicato a favorire il sonno profondo del neonato. La temperatura controllata, l’utilizzo di rumori bianchi a frequenza costante che simulino il respiro od il battito del cuore, ricreano la sensazione vissuta all’interno del grembo materno.
Un apposito pouf realizzato per questo genere di fotografia, favorisce la libertà di movimento necessaria per trovare l’inquadratura prescelta. L’utilizzo della fotocamera è a mano libera, scegliendo l’angolazione migliore per realizzare la posa progettata in anticipo.

GFX 50S offre l’opportunità di utilizzare lo schermo tattile ed inclinabile, decisamente d’aiuto in molte pose, permettendo di controllare esattamente il punto di vista e la corretta messa a fuoco. Tali caratteristiche agevolano il workflow, creando una connessione speciale che mi offre la medesima manovrabilità di una mirrorless, con la migliore qualità di un medio formato.>>