La Val d’Orcia è una sintesi di quello che cerco nelle mie immagini, ampi spazi che si risolvono in poche linee e che inondati di luce restituiscono infinite variazioni cromatiche. I profili delle colline sembrano comporre grandi quadri astratti che suggeriscono la ricerca di emozioni ancestrali.
In questo viaggio mi accompagna l’XF 30mm f/2.8 R Macro che grazie alla versatilità e la leggerezza che lo contraddistinguono mi ha dato la libertà di camminare molti chilometri nelle campagne toscane senza sentirmi mai appesantito.
Grazie alla resistenza all’umidità non ho riscontrato problemi in nessuna circostanza climatica.
Quest’ottica è ideale per interfacciassi con il mondo da diverse distanze, permette di avvicinarsi molto e vedere una realtà invisibile ad occhio nudo, ma allo stesso tempo dimostra di essere nitido e versatile in ogni circostanza garantendo risultati eccezionali nell’approccio di una grande quantità di soggetti.
Ad affiancare il mio 30mm Macro la nuova Fujifilm X-H2, un perfetto connubio tra altissima risoluzione e maneggevolezza, ha permesso di esprimere al meglio tutto il potenziale dell’ottica valorizzandone ulteriormente i punti di forza.
Per fotografare è fondamentale aderire ai ritmi naturali perché per ottenere uno scatto dobbiamo necessariamente aspettare il momento della giornata in cui la luce che cerchiamo si manifesta. Quindi la fotografia diventa attesa del momento in cui l’idea collima con la realtà e solo quando l’idea collima con la realtà che finalmente posso premere il pulsante di scatto.
Per me fotografare equivale a compiere un atto meditativo. Quando ho la fotocamera in mano dimentico tutte le preoccupazioni e le distrazioni che caratterizzano la quotidianità e mi sento trasportato in una dimensione di grande concentrazione e simbiosi con i luoghi che mi circondano e questo mi permette di tornare finalmente a vedere.