Il numero di stop che un sistema IBIS (In-Body Image Stabilization) può fornire dipende da una varietà di fattori, tra cui l’hardware, le prestazioni dell’unità IBIS e l’efficienza del sensore giroscopico.
In effetti per valutare le prestazioni della stabilizzazione bisogna considerare numerosi fattori, come le prestazioni dell’hardware e l’utilizzo del sensore giroscopico. Questo è estremamente importante quando si tratta di misurare accuratamente la quantità di mosso, poiché alcuni elementi della fotocamera possono produrre dei disturbi che influiscono negativamente sui sensori giroscopici. Quando si progetta una fotocamera con IBIS, si deve considerare fin dall’inizio come inserire gli elementi interni modificando il telaio per ridurre al massimo il rumore. I sistemi IBIS ad alte prestazioni non possono semplicemente essere inseriti all’interno del corpo macchina.
Dobbiamo anche considerare un elemento esterno alla fotocamera: l’obiettivo. Si chiama “stabilizzatore d’immagine nel corpo”, ma in realtà un sistema all’interno del corpo macchina fornisce la stabilizzazione dell’immagine solo sull’asse del rollio, il che significa che la fotocamera influisce solo su un quinto delle prestazioni di un sistema a cinque assi. È quindi in combinazione con un’ottica stabilizzata che IBIS raggiunge il suo vero potenziale.
Il primo fattore importante è la lunghezza focale. Il sensore giroscopico della fotocamera è in grado di rilevare solo i cambiamenti di angolo, ma se sono disponibili dati sulla lunghezza focale, sappiamo come spostare il sensore CMOS per stabilizzare l’immagine. Ecco come la fotocamera può compensare il mosso causato dal movimento sull’asse di beccheggio e imbardata.
Quindi, conoscere la lunghezza focale ci consente di compensare non solo il rollio ma anche il pitch e l’imbardata, garantendoci una stabilizzazione dell’immagine a tre assi. Molti obiettivi sono tuttavia progettati in modo tale che la lunghezza focale vari con l’apertura e la distanza di messa a fuoco. Molti lettori avranno certamente notato durante la messa a fuoco che l’angolo dell’immagine si modifica leggermente al variare della distanza di messa a fuoco. Questi dati devono essere restituiti alla fotocamera se la lunghezza focale deve essere calcolata con precisione, ed è per questo che gli obiettivi di terze parti non ottengono la stessa classificazione di stabilizzazione dell’immagine degli obiettivi Fujinon. Tuttavia, con adeguate informazioni sulla lunghezza focale, non è irragionevole aspettarsi 4 stop di stabilizzazione dell’immagine.
Gli obiettivi contribuiscono molto all’IBIS: il cerchio d’immagine. Anche gli obiettivi dello stesso formato ― APS in questo caso ― non avranno lo stesso cerchio d’immagine e non pochi obiettivi fissi della serie XF hanno cerchi d’immagine più ampi di quelli degli obiettivi per le fotocamere APS. Un buon obiettivo prime è progettato per garantire immagini di alta qualità su un’ampia area del cerchio. Ciò ha un effetto benefico non solo sulla qualità dell’immagine ma anche sulla stabilizzazione della stessa, in quanto lascia maggior agio ai movimenti di compensazione. Se sei anche tu come me, la prima cosa che vorrai davvero provare con X-T4 saranno gli obiettivi fissi progettati per massimizzare la qualità dell’immagine. Niente potrebbe rendermi più felice se la maggior parte di loro dovesse raggiungere 6,5 stop di stabilizzazione dell’immagine.
L’ultimo elemento importante sono le informazioni sulla posizione di messa a fuoco, ovvero la distanza dal soggetto, necessarie per la stabilizzazione dell’immagine sugli assi di spostamento verticale e orizzontale. Questo gli utenti degli obiettivi Fujinon lo sanno già ma è qualcosa a cui gli utenti che utilizzano adattatori di terze parti dovrebbero prestare attenzione. Alcuni adattatori per innesto offrono l’autofocus, ma i protocolli di autofocus utilizzati dagli adattatori differiscono da quelli per gli obiettivi montati, guidando semplicemente l’autofocus degli obiettivi tramite impulsi. Questo tipo di autofocus non fornisce necessariamente alla fotocamera un feedback sulla posizione di messa a fuoco e può infatti fornire input che differiscono dal valore effettivo, causando eventualmente una stabilizzazione errata dell’immagine. Per il miglior bilanciamento, prova a utilizzare prima X-T4 con obiettivi XF e poi occasionalmente utilizzando obiettivi di terze parti.